Natura

A Filacciano potrete entrare davvero in contatto con una natura ancora incontaminata: boschi, giardini, coltivazioni lungo le anse del Fiume Eterno. E ancora, la naturale bellezza della Riserva Naturale Tevere Farfa, la prima area protetta regionale del Lazio, istituita nel 1979  ai sensi della Convenzione di Ramsar (Iran-1971).

La Riserva tutela un’estesa zona umida originatasi a causa dell’azione dell’uomo. Il cosiddetto “lago di Nazzano” infatti, si è formato successivamente alla realizzazione da parte dell’Enel di una diga sul Tevere (1953-1955) per la produzione di energia idroelettrica in località Meana, frazione del comune di Nazzano. Questo sbarramento artificiale e la confluenza poco più a monte del fiume Farfa, hanno determinato lo straripamento delle acque dal letto fluviale creando una vera e propria zona umida. A distanza di oltre 60 anni la vegetazione si è adattata alle mutate condizioni ambientali ed il territorio è divenuto un polo d’attrazione importantissimo per numerose specie d’uccelli, soprattutto acquatiche. Sino ad oggi la Riserva Naturale ha avuto una superficie di circa 700 ettari ricadenti nel territorio dei comuni di Nazzano, Torrita Tiberina e Montopoli di Sabina, ma con la recente Legge Regionale del 22 ottobre 2018 il suo perimetro, come specificato dall’art. 6, è stato ampliato per tutelare parti di territorio lungo il corso del fiume Farfa importantissimo per l’approvvigionamento idrico e la salvaguardia di alcune specie di flora e fauna. E’ inoltre affidata alla Riserva Naturale anche la gestione del Parco Naturale del Monte Soratte.  I visitatori possono liberamente accedere al territorio della Riserva Naturale tutti i giorni dall’alba al tramonto nel rispetto delle norme di comportamento che regolano l’area protetta.

Per informazioni sul Tour in Battello e per prenotare i visitatori possono contattare il Comandante Federico Bronzi ai numeri 347.6104110 oppure 347.9364173.

Qui trovate la CARTA DEI SENTIERI da percorrere.  Si ricorda che il sentiero della “Fornace”costruito in traversine di legno lungo un’importante zona paludosa,  è esclusivamente pedonale ed è assolutamente vietato l’accesso ai visitatori in bicicletta e a cavallo per evitarne il rapido deterioramento come purtroppo accaduto spesso in passato.

     

     

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